“Se quando stiamo male sappiamo a chi
dirlo siamo fortunati”
(W. Di Gemma)
Sebbene corra l’anno
2014, la figura professionale dello psicologo è ancora percepita come il “dottore
dei matti”, colui a cui ricorrere soltanto in caso di strane patologie mentali,
di depressioni gravi e chissà quant’altro.
In realtà lo psicologo
può aiutare in casi meno complessi, nei momenti di disagio, quando cioè si
avverte un malessere dovuto a problemi familiari, difficoltà lavorative, lutti. E in tutte
quelle situazioni in cui si ha difficoltà a riconoscere e gestire delle
emozioni spiacevoli che creano disagio.
Lo psicologo mette a
disposizione competenze teoriche e tecniche, lavora assieme alla persona per
rafforzare le sue capacità di gestire determinate problematiche, offre
comprensione empatica, non giudica ma accetta a persona per quello che è.
E’ però alla persona che
spetta il compito più impegnativo: usare gli strumenti forniti dallo psicologo
per vivere al meglio la propria vita.
Lo psicologo non può
fare psicoterapia, per cui si limiterà a degli incontri di consulenza e
supporto psicologico e sarà egli stesso che valuterà la necessità di un
intervento psicoterapeutico che dovrà delegare ad un collega Psicoterapeuta.
Vi sono vari approcci di
psicoterapia e la ricerca del professionista “giusto” dovrebbe essere mirata
anche a trovare l’approccio migliore per le proprie necessità.
Gli approcci teorici in
Psicoterapia sono davvero tanti e generalmente chi cerca un terapeuta non è a
conoscenza degli stessi e delle loro differenze.
Facciamo un brevissimo
riassunto: coloro che vogliono fare chiarezza sul proprio passato, la propria
storia, le proprie dinamiche evolutive interiori, potrebbero essere interessati
ad un approccio di tipo Psicodinamico, Psicanalitico.
Coloro che non sono
interessati al proprio passato ma vogliono cambiare modo di comportarsi e di
pensare nel presente potrebbero essere interessati ad un appoccio di tipo Cognitivo,
Comportamentale o Strategico.
Coloro che vogliono lavorare
non solo individualmente ma anche sulle proprie relazioni familiari, potrebbero
scegliere un approccio di tipo Sistemico Relazionale.
Una volta valutata la
possibilità di rivolgersi allo psicologo, bisogna sceglierlo tra i tanti e
contattarlo.
Come si fa?
Per prima cosa bisognerà
raccogliere un po’ di nominativi tramite vari canali: medico di base, passa
parola, internet, giornali, pagine gialle, pubblicità…
Ogni psicologo afferisce all’Ordine
Nazionale degli Psicologi (www.psy.it)
e a quello regionale e le liste sono pubbliche e consultabili.
Se uno psicologo è anche
terapeuta, negli elenchi dell’Ordine questo sarà specificato.
Il secondo passo sarà quello
di contattarlo, tramite email, telefono, e sottoporre il proprio caso e
ovviamente anche cercare di togliersi i principali dubbi in merito al percorso
da intraprendere, in primis il costo delle sedute.
Uno dei maggiori deterrenti
nel ricorso a delle cure psicologiche è il costo delle sedute; è infatti un
grosso mito da sfatare proprio quello che le sedute di psicoterapia siano molto
care, quindi da evitare.
Il costo che un colloquio psicologico può avere è piuttosto variabile.
Il D.L. 4/7/2006 n. 233 c.d. (Decreto Bersani) ha abolito la tariffa minima per
le prestazioni psicologiche.
Gli ordini regionali degli psicologi forniscono comunque delle indicazioni
orientative sui costi delle prestazioni psicologiche. Alla voce “seduta di
consulenza e/o sostegno psicologico individuale” corrisponde una tariffa minima
di 35 euro e massima di 115.
In ogni caso, il professionista
psicologo psicoterapeuta è tenuto ad informare il cliente in dettaglio su costi
e durata (orientativa) del percorso.
Una volta contattato e
conosciuto di persona lo psicologo è bene cercare di capire se si è trovata la
persona giusta per il proprio disagio, per le proprie emozioni, e anche per le
proprie tasche.
Uno psicologo/psicoterapeuta
“bravo” per alcuni può non esserlo per altri. La scelta è assolutamente
personale, deve scattare la scintilla per scegliersi, per trovarsi a proprio
agio, per potersi affidare.
Fermo restando che si tratta
sempre di persone professionalmente valide e competenti, non possiamo in questo
breve scritto orientare la scelta, poiché l’empatia, la fiducia e l’ascolto
sono sensazioni che vanno provate e vissute personalmente.
dott.ssa Marianna Padovano